Shandi
Infinity Series
Ogni nome proprio è innanzitutto un riparo. C’è sempre un gancio personale profondo nei nomi con cui veniamo chiamati alla vita, qualcosa di intangibile che risponde in un modo o nell’altro alla necessità inespressa di essere visti, accettati e protetti. Destino e destinazione insieme, viaggio che si fa approdo. In sanscrito Shandi significa "fine”, ma anche “messa a punto”. Un cerchio che si chiude nella sua compiutezza. Shandi fa leva su uno stupefacente spettro sonoro di ben venti note, 13 sopra e 7 sotto, di cui 5 Ding. L’estrema duttilità della scala in Re minore "kurd", riconoscibile e accogliente fin dal primo contatto con lo strumento, è in grado di dispiegare uno spettro amplissimo di gradazioni sonore: ognuna di esse è una tacca sul muro all’altezza dei desideri, la porta spalancata sul segreto che siamo.
Scala: Re Minore
Accordatura esclusivamente in 432 Hz.